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Alcune persone pensano che il lusso sia l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità. (Coco Chanel)

venerdì 29 aprile 2011

THE IMPORTANCE OF BEING STYLIST

Oggi perdonerete il mio sfogo contro coloro che non capiscono l'importanza dello stile nel vendere un prodotto. E vi chiederete, ma come, l'abito fa il monaco? Già...e non solo.
Troppo spesso mi trovo di fronte a clienti che decidono di lavorare con il nostro studio per una stagione, o due, e poi interrompono per problemi di budget, dicono. Ma poi se guardi le loro collezioni, hanno sempre i capi disegnati da noi e scimmiottati da una stagione all'altra magari con un filo diverso o con una manica più corta, ma sempre gli stessi! Ed è questo il modo per uscire dalla crisi? Per far venire voglia al cliente di comprare un prodotto? Io non credo! E proprio sullo stile che si deve investire, sulla ricerca, sulla novità. Avete problemi di budget? Ok, limitiamo i materiali, o gli accessori, semplifichiamo i modelli (cose che il consulente di stile può aiutarvi a fare, per altro) ma non eliminate il supporto stilistico, perchè troppo spesso nei negozi si vedono sempre le stesse cose!
Qui non si tratta di capire se lo stile serva o no, nella vendita di un prodotto. Qui si trattta, nel secondo millennio, in epoca di piena regressione, di capire che lo stile DEVE NECESSARIAMENTE differenziare un prodotto perchè abbiamo nei nostri armadi, di tutto e di più. Per cui diventa fondamentale rendere un prodotto unico, dare un'idea di collezione di base, di storia ad un prodotto, che non è solo un capo di abbigliamento, ma è un messaggio antropologico ben preciso.
Il mio grido di oggi, poi, si rivolge a chi sceglie un consulente di stile in base al prezzo, o al nome che si è fatto negli anni ( e magari porta avanti tramite stagisti!). E questa bagar penso che ci sia un po' in tutti i mestieri, visto che ormai il mondo è saturo di tutto. Ma il punto è, cari manager e titolari di aziende, chiedetevi chi avete davanti perchè troppo spesso gli stilisti millantano di essere tali, e non basta vestirsi strani o essere pieni di sè o stravaganti per essere bravi. Serve esperienza, serve quel quid di cui ho parlato spesso, ma anche competenza, sensibilità nel capire il mondo, nel leggerlo come fosse un libro e nel sintetizzare le notizie e trasformarle in tendenze... e come si fa a scegliere allora la persona giusta? Beh, provate a dare un'occasione anche a chi è meno conosciuto, guardate i risultati dei lavori che ha portato avanti, ma guardate anche il curriculum, le esperienze e gli studi che ha fatto! Cari miei, non si diventa stilisti perchè ci si sveglia una mattina e ci si sente creativi. Si studia..., cosa? Marketing, storia del costume, arte, tutte le materie sulla tecnologia tessile, economia, chimica, ma anche storia, antropologia, comunicazione... Solo su queste basi, si può poi appoggiare la vena creativa ed essere trasformata in un prodotto che funziona, nonostante la crisi, e nonostante gli armadi pieni di roba.

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